Soggiorno open space o ambienti separati?

Mi scrive Costantino, sta pensando di ristrutturare la propria abitazione ma è indeciso sul realizzare o meno una zona living open space. Al momento ha a disposizione una cucina di 13 mq ed un soggiorno di circa 24 mq. Chiede in base a quali elementi sia possibile stabilire la soluzione più adatta.

La zona giorno aperta è una scelta dettata prevalentemente da tre motivazioni:

la prima stilistica, ovvero dettata dal gusto personale del proprietario che preferisce un unico spazio di living nel quale le funzioni si compenetrino. L’ambiente è sicuramente più dinamico , viene percepito uno spazio più arioso ed ampio;

la seconda dimensionale. Gli spazi troppo ridotti non permettono di avere una cucina abitabile (dove sia possibile, oltre che cucinare, anche mangiare) quindi, piuttosto che avere un angolo cottura separato dalla zona di living, si preferisce progettarlo in comunicazione visiva con essa, in adiacenza al tavolo da pranzo del soggiorno;

la terza di privacy. Se da un lato la soluzione aperta favorisce al dialogo e all’interazione, il fatto di avere una cucina a vista presuppone una maggiore cura nel mantenere sempre in ordine i piani di lavoro nonché maggiori problematiche legate agli odori delle lavorazioni alimentari.

Il giusto compromesso può essere quello di collegare la cucina (o angolo cottura) alla zona di living con ampi varchi, all’occorrenza chiudibili con pareti in vetro o pannelli traslucidi.

Nel caso del nostro lettore, le metrature indicate si riferiscono a vani già adeguatamente ampi, che possono “vivere” anche autonomamente. La scelta di un unico ambiente open space risulta, quindi, fattibile e unicamente legata alle preferenze personali di gusto e privacy.

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