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02 Copenaghen | Tour dei canali in barca

Nyhavn vista dal battello turistico
Nyhavn vista dal battello turistico.

Continuano i racconti del mio viaggio a Copenaghen.

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Un tour tra i canali a bordo delle caratteristiche barche basse, appena sufficienti per passare sotto i ponti, è sicuramente un’esperienza da provare e permette di avere una visione diversa della città. Ci sono numerose fermate per la salita e la discesa dalle imbarcazioni turistiche. Io sono partito da Nyhavn, la zona del porto antico, il punto centrale e più “conosciuto” della città con i prospetti delle case dalle tonalità variopinte ed i tetti a spiovente, ricco di locali e ristoranti, ovviamente a base di pesce. Lungo il pittoresco canale sono ormeggiate molte imbarcazioni, alcune storiche e altre utilizzate come estensione dei locali lungo la passeggiata, dove poter sorseggiare un bicchiere di birra in compagnia. La casa più antica risale al 1661, ci sono anche le abitazioni dove ha vissuto lo scrittore Hans Christian Andersen, conosciuto soprattutto per le sue fiabe.

Il tour prosegue nelle zone della City e di Christianshavn, una vivace e alla moda area residenziale dove si fondono edifici moderni ed antichi. L’atmosfera è simile a quella del centro, lungo i canali sono ormeggiate imbarcazioni di ogni genere (lo yachting è molto diffuso in Danimarca).

È sicuramente emozionante scorgere l’edificio che ospita l’estensione della Biblioteca Reale, soprannominato “il diamante nero“. Inaugurato nel 1999 è servito per rilanciare una zona, quella portuale, fino ad allora disertata dai cittadini danesi. I risultati sono stati subito evidenti, la zona si è completamente trasformata e ha visto la nascita e la costruzione di ristoranti, gallerie d’arte, uffici, hotel nonché di diversi condomini signorili.

Copenaghen, Biblioteca Reale

Come visibile dalle immagini il nome “diamante nero” deriva dalla struttura monolitica e dal particolare rivestimento in granito nero che cambia colore a seconda del tempo e dell’ora del giorno. I riflessi ed i bagliori dell’acqua si proiettano sulla facciata quasi come su uno specchio. La resa è molto suggestiva. Gli interni, a contrasto, sono bianchi.

Si continua attraversando il canale principale di Copenaghen (Københavns havn) dapprima verso Havneholmen, una nuova parte di città con centri commerciali, esclusivi appartamenti ed uffici quindi in direzione opposta, verso Holmen, il risultato di un attento lavoro di recupero degli hangar e arsenali della marina danese, trasformati in costosi appartamenti con accesso privato al mare, uffici e luoghi per la cultura.

Si scorgono il Palazzo Reale (Amalienborg), attuale residenza dei sovrani di Danimarca e l’imponenete cupola della Chiesa di Marmo (Marmorkirken) con palesi richiami a quella della Basilica di San Pietro.

Copenaghen, Marmorkirken

Sulla riva opposta, in perfetto asse con la cupola, sorge la Copenaghen Opera House, il teatro dell’opera, dell’architetto Henning Larsens Tegnestue.

Copenaghen, Opera House

Il battello arriva fino all’isola artificiale fortificata di Trekroner (Trekroner Søfort), posizionata all’ingresso del porto. Una piccola raccomandazione: il tempo cambia molto rapidamente a Copenaghen. Può capitare di partire con un cielo parzialmente soleggiato e di finire ben presto in mezzo ad un temporale, proprio come è successo a me, potete vedere bene dalle foto (se ingrandite questa sotto vedrete i goccioloni d’acqua). Viaggiate sempre con un ombrello od un impermeabile o farete una bella doccia estiva!

Copenaghen, Trekroner Søfort

Ho ancora molte altre cose da raccontare, continua…

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01 Copenaghen – Introduzione

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Nyhavn, l’antico porto, è lo scorcio più conosciuto di Copenaghen.

Copenaghen (København), capitale della Danimarca, è situata sulle isole di Sjælland e di Amager ed è separata dalla Svezia dallo stretto di Øresund. Sono arrivato in questa affascinante e caratteristica città proprio dalla Svezia, più precisamente da Stoccolma, con un comodo treno veloce. Un piccolo scalo a Malmö (la città svedese che fronteggia Copenaghen) e quindi l’attraversamento del canale sul Ponte di Øresund (Øresundsbron), uno dei più grandi progetti infrastrutturali europei, inaugurato nel 2000 alla presenza dei Reali svedesi. Lungo quasi 16 km è progettato per consentire sia il traffico veicolare che ferroviario, distinti su due diversi livelli. L’opera ingegneristica che supera nel punto più alto i 200 metri di altezza è facilmente riconoscibile nello skyline cittadino.

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Panorama della città, sullo sfondo il Ponte di Øresund.

Sarò sincero, appena arrivato non ho avuto una buonissima impressione, forse perché venivo dai paesi del nord, notoriamente conosciuti per la loro pulizia e precisione, o forse perché generalmente le zone nei pressi delle stazioni non sono mai un buon “biglietto da visita”, un problema comune a quasi tutte le città. Mi sono comunque quasi subito ricreduto, è bastato percorrere qualche centinaio di metri, costeggiare i “Giardini di Tivoli” (altro simbolo della città) e da Rådhuspladsen (la piazza del Municipio) in poi è stata tutta un’altra storia! Da quest’ultima piazza parte la Strøget, la zona pedonale della città, con i suoi negozi, grandi magazzini, caffè e ristoranti, definita da alcune guide come il percorso pedonale più lungo al mondo.

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Strøget, la strada pedonale più lunga al mondo.

Copenaghen è un vero e proprio museo all’aperto vibrante di vita, sempre al passo con i tempi e con le ultime tendenze nell’ambito della moda, del design e dell’architettura. La maggior parte delle attrazioni si trova in un’area relativamente piccola e facilmente visitabile a piedi o più tipicamente in bicicletta. Sono veramente tanti i mezzi a due ruote che si vedono circolare, anche in condizioni meteo non proprio favorevoli. Sicuramente il fatto che la città sorga su un territorio pianeggiante invoglia l’utilizzo del mezzo! Battute a parte, gli abitanti della capitale danese sono molto attenti ai temi di ecologia e risparmio energetico ed entro il 2025 Copenaghen sarà la prima città al mondo ad emissioni zero. Ho avuto l’impressione di una popolazione giovane, c’erano moltissime famiglie con bimbi e passeggini!

Un altro importante simbolo della città è la malinconica Sirenetta, situata dal 1913 all’ingresso del porto e realizzata dallo scultore Edward Eriksen. L’opera è stata oggetto di numerosi atti vandalici, dai ripetuti tagli della testa, a quello del braccio, allo sradicamento dallo scoglio all’imbrattatura con vernice. Penso che sia l’attrazione più deludente di tutta la città, tanto pubblicizzata quanto poco focalizzante, addirittura quasi invisibile al passeggio. Il giudizio personale negativo è probabilmente dovuto alle più alte aspettative che avevo a riguardo, l’ho trovata “piccola”, relegata in un angolo, come potete vedere nella foto sottostante (se visualizzate l’immagine ingrandita la trovate nella parte in fondo della passeggiata).

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A tirare su il morale hanno contribuito un gruppo di turisti stranieri, specialmente una donna che voleva a tutti i costi una foto ravvicinata con la sirena, così ravvicinata che, avventurandosi tra uno scoglio e l’altro, ha perso l’equilibrio ed è caduta in acqua! Un siparietto divertente per le numerose persone che attendevano pazientemente il loro turno per una foto ricordo con la statua da una location sicuramente più convenzionale e meno “esclusiva”.

Passeggiando per le strade della città e tra i numerosi mercatini è preponderante la presenza dei tipici prodotti in ceramica blu Royal Copenhagen, il regalo per “andare sul sicuro” in caso di anniversari di mamme e nonne! Il negozio, situato nella zona pedonale, occupa un intero palazzo e all’interno troverete oggetti in ceramica di ogni tipologia, sicuramente da visitare, per gli appassionati.

Concludo questo primo capitolo specificando che se a volte vedete la lettera “h” del nome della città “ballare” a destra e sinistra è dovuto al fatto che in italiano si scrive Copenaghen mentre in inglese Copenhagen (in danese København).

Ho ancora molte altre cose da raccontare, continua…

Continuano i racconti del mio viaggio a Copenaghen.

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