Il Palazzo reale di Amalienborg (costituito da quattro palazzine in stile rococò che racchiudono una piazza ottagonale) e la Chiesa di marmo (Marmorkirken) furono commissionati a metà del ‘700 da Federico V per formare il nuovo quartiere di Frederiksstaden. Il progettista del Palazzo è l’architetto di corte Nicolai Eigtved.
Giornalmente, a mezzogiorno, vi ha luogo la cerimonia del cambio della guardia.
Al centro della piazza si erge il monumento equestre di Federico V realizzato dallo scultore francese Jacques-François-Joseph Saly.
Percorrendo la passeggiata a mare (langelinie) verso gli impianti portuali si incontrano, tra l’altro, navi ormeggiate (anche da crociera) la maestosa fontana di Gefion, la celebre Sirenetta e sulla sponda opposta l’imponente Teatro dell’opera.
Fontana di Gefion
Kastellet è un’antica fortificazione militare che costeggia il percorso lungomare.
Il complesso a pianta pentagonale e bastioni circondati da doppio fossato, anche se parzialmente demolito alla fine dell’ottocento per far posto alla ferrovia e alle banchine, conserva molti edifici originali, disposti ordinatamente e dalle caratteristiche facciate rosse.
Complici la giornata di sole, il camminamento che segue l’antico percorso di ronda (Smedelinien), un mulino a vento del 1850, i contrafforti erbosi ben curati ed i fossati a contrasto con le ciminiere e le pale eoliche all’orizzonte ma soprattutto la tranquillità ed il silenzio del luogo, questa parte di città risulta molto piacevole e rilassante, ideale per riposarsi ed immergersi nel paesaggio.
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Ho avuto modo di visitare l’esterno del Palazzo di Rosenborg, con la facciata in mattoni rossi elegantemente decorata, i tipici tetti in rame, il fossato con il ponte levatoio ed il suo splendido intorno, costituito dal più antico parco pubblico della città. È il luogo ideale per rilassarsi qualche ora, passeggiare, prendere il sole o fare un pic-nic. Le guardie reali partono proprio da qui, attraversando parte della città a piedi, per raggiungere il Palazzo di Amalienborg ed effettuare il “cambio della guardia”.
Le guardie reali lasciano il castello di Rosenborg e si dirigono verso il Palazzo di Amalienborg per il cambio della guardia.
Il Castello, dimora della famiglia reale fino al 1720, ospita nel seminterrato i gioielli della Corona, uno dei maggiori patrimoni della Danimarca.
In una parte del giardino era allestito un grande palco per concerti. Dapprima c’erano solo i musicisti che accordavano gli strumenti. Partita la musica ho subito riconosciuto l’inconfondibile voce di Zucchero, uno dei pochi artisti italiani famoso a livello internazionale, se ingrandite la foto riuscite anche a vederlo al centro del palco con la chitarra. Al suo fianco Sanne Salomonsen, cantante nota in Danimarca, poco in Italia (personalmente non la conoscevo). La sera in albergo, ho visto la trasmissione in diretta Tv e ho scattato qualche foto per ricordo.
Zucchero.
Sanne Salomonsen.
I reali di Danimarca presenti all’evento.
È divertente come durante i miei viaggi si ripresenti spesso la figura di Zucchero. Mi è capitato di incontrarlo anche nel 1996 ad Ajaccio e nel 2008 a Dublino, sempre in concerto e sempre casualmente!
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Il teatro dell’Opera di Copenaghen, denominato semplicemente Operaen, è situato lungo la riva del porto, in perfetto asse con il Palazzo Reale (Amalienborg) e la Chiesa di Marmo (Marmorkirken). Facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici tradizionali e con il battello è un luogo sicuramente da visitare, anche solo per la splendida vista sulla città e sul canale. Viene voglia di sedersi sulle scalinate esterne, magari con una bella giornata di sole, a guardare il passaggio delle imbarcazioni e ad ascoltare i suoni del porto.
Copenaghen Opera House o più semplicemente Operaen.
Operaen.
Il teatro, inaugurato nel Gennaio 2005, è un progetto dell’architetto Henning Larsen e degli studi ingegneristici Ramboll e Buro Happold . Pensato per riqualificare e sviluppare un’area interessante della città, con un elevato potenziale di crescita. Un’architettura maestosa, a mio avviso più affascinante internamente che all’esterno. Forse sono troppi i richiami al Centro per la Cultura e i congressi (KKL) di Lucerna (Jean Nouvel, 2000), dal profondo sbalzo della copertura al “gioco” della “scatola dentro la scatola”, come visibile dalle foto la sala per i concerti è contenuta all’interno di un involucro, a sua volta racchiuso dall’elegante facciata esterna in vetro e acciaio.
Il foyer è caratterizzato da una forte spazialità e dinamicità. Il volume dell’auditorium è il fulcro di tutto lo spazio distributivo. I ballatoi dei vari livelli permettono affacci e visuali sempre diversi. L’ampia vetrata conferisce luminosità e continuità con l’esterno e l’acqua. La pavimentazione in marmo accentua lo stile e la luce.
La forma dell’auditorium si ispira a quella di una conchiglia mentre il rivestimento esterno in pannelli curvi di legno d’acero dorato e laccato rimanda al legno del violino. Tre imponenti lampadari in cristallo offrono un elegante spettacolo di luci e riflessi.
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A pochi passi dalla stazione ferroviaria sorge l’imponente Palazzo del Municipio (Københavns Rådhus), situato nell’omonima piazza (Rådhuspladsen) punto di partenza dello Strøget. La sua costruzione, su progetto dell’architetto Martin Nyrop, fu portata a termine nel 1905. La tipica facciata in mattoni rossi combina lo stile dei palazzi italiani (in particolare toscani) con elementi dell’architettura medievale danese. La torre dell’orologio è alta 105 metri.
La torre dell’orologio vista dal cortile interno.
Il palazzo del Municipio.
Cortile interno.
Vale sicuramente una visita, anche perchè l’ingresso è gratuito! (ad eccezione della torre). Le parte più caratteristica è l’ampio salone principale a forma rettangolare, con decorazioni in stile italiano, copertura vetrata sul quale affacciano i ballatoi distributivi ai vari livelli. Il cortile interno è molto curato e permette di avere una visione ravvicinata della torre.
Salone principale.
Il Palazzo di Christiansborg , sede del Parlamento, della Corte Suprema, del Governo e delle sale di rappresentanza della Corte danese, sorge sulla piccola isola di Slotsholmen (che significa Isola del Castello), nel porto. Eretto sulle rovine dell’antica fortezza di Copenaghen (XII secolo) è stato più volte demolito, ricostruito e restaurato. L’attuale aspetto risale ai primi anni del Novecento, ma i suoi sotterranei, ancora oggi, permettono di visitare le rovine dei precedenti edifici di epoca medioevale.
La Torre Circolare di Copenaghen, Rundetårn, è uno tra i più antichi osservatori astronomici in Europa, funzionante dal 1642. L’edificio è situato al centro della città e si contraddistingue per la sua forma rotonda e non molto slanciata. Sulla facciata, in alto, si trova un’iscrizione dorata, raffigurante un rebus, il cui bozzetto originale fu eseguito da Re Cristiano IV in persona. Il significato può essere così interpretato: Che il Signore, la corretta Dottrina e la Giustizia penetrino nel cuore del sovrano Cristiano IV, 1642.
Esterno della torre, in alto a destra l’iscrizione dorata del rebus.
Il percorso per accedere alla piattaforma panoramica è veramente particolare. Si passa per una rampa elicoidale unica nel suo genere, che si snoda per 209 metri e compie 7,5 giri intorno al pilastro centrale, internamente vuoto. Una salita “comoda”, ariosa e luminosa.
La torre non è molto alta, sono circa 35 metri, ma dalla terrazza si gode una caratterisitca vista a 360° sulla città, con i suoi colori predominanti verde (il rame ossidato) e rosso (i mattoni delle facciate). In lontananza si scorgono il Ponte di Øresund, di collegamento con la Svezia e molte pale eloiche (come già descritto nella prima parte, la popolazione danese presta particolare attenzione a ecologia e risparmio energetico).
Lungo il perimetro della piattaforma, tra l’altro decorata con una raffinata cancellata in ferro battuto risalente al 1643, sono disposte illustrazioni che aiutano il visitatore a distinguere i vari punti di interesse all’interno del panorama cittadino. Li riporto nella galleria fotografica seguente.
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Un tour tra i canali a bordo delle caratteristiche barche basse, appena sufficienti per passare sotto i ponti, è sicuramente un’esperienza da provare e permette di avere una visione diversa della città. Ci sono numerose fermate per la salita e la discesa dalle imbarcazioni turistiche. Io sono partito da Nyhavn, la zona del porto antico, il punto centrale e più “conosciuto” della città con i prospetti delle case dalle tonalità variopinte ed i tetti a spiovente, ricco di locali e ristoranti, ovviamente a base di pesce. Lungo il pittoresco canale sono ormeggiate molte imbarcazioni, alcune storiche e altre utilizzate come estensione dei locali lungo la passeggiata, dove poter sorseggiare un bicchiere di birra in compagnia. La casa più antica risale al 1661, ci sono anche le abitazioni dove ha vissuto lo scrittore Hans Christian Andersen, conosciuto soprattutto per le sue fiabe.
Abitazione dove H. C. Andersen ha vissuto per 20 anni (civico n. 67).
Il tour prosegue nelle zone della City e di Christianshavn, una vivace e alla moda area residenziale dove si fondono edifici moderni ed antichi. L’atmosfera è simile a quella del centro, lungo i canali sono ormeggiate imbarcazioni di ogni genere (lo yachting è molto diffuso in Danimarca).
Ponte di accesso al palazzo di Christiansborg, sede dei tre poteri supremi della Danimarca: esecutivo, legislativo e giudiziario.
Attracco battelli in Gammel Strand.
Il palazzo della Borsa fino al 1974. Caratteristica la guglia a forma di quattro code di drago attorcigliate.
Christianshavn. Sullo sfondo Vor Frelserskirke, Chiesa del Nostro Redentore, in stile barocco danese.
Christianshavn.
È sicuramente emozionante scorgere l’edificio che ospita l’estensione della Biblioteca Reale, soprannominato “il diamante nero“. Inaugurato nel 1999 è servito per rilanciare una zona, quella portuale, fino ad allora disertata dai cittadini danesi. I risultati sono stati subito evidenti, la zona si è completamente trasformata e ha visto la nascita e la costruzione di ristoranti, gallerie d’arte, uffici, hotel nonché di diversi condomini signorili.
Come visibile dalle immagini il nome “diamante nero” deriva dalla struttura monolitica e dal particolare rivestimento in granito nero che cambia colore a seconda del tempo e dell’ora del giorno. I riflessi ed i bagliori dell’acqua si proiettano sulla facciata quasi come su uno specchio. La resa è molto suggestiva. Gli interni, a contrasto, sono bianchi.
Si continua attraversando il canale principale di Copenaghen (Københavns havn) dapprima verso Havneholmen, una nuova parte di città con centri commerciali, esclusivi appartamenti ed uffici quindi in direzione opposta, verso Holmen, il risultato di un attento lavoro di recupero degli hangar e arsenali della marina danese, trasformati in costosi appartamenti con accesso privato al mare, uffici e luoghi per la cultura.
Si scorgono il Palazzo Reale (Amalienborg), attuale residenza dei sovrani di Danimarca e l’imponenete cupola della Chiesa di Marmo (Marmorkirken) con palesi richiami a quella della Basilica di San Pietro.
Sulla riva opposta, in perfetto asse con la cupola, sorge la Copenaghen Opera House, il teatro dell’opera, dell’architetto Henning Larsens Tegnestue.
Copenaghen Opera House o più semplicemente Operaen.
Operaen.
Attracco in porto di navi da crociera.
Nave da guerra nella zona di Holmen.
Trekroner Søfort.
Il battello arriva fino all’isola artificiale fortificata di Trekroner (Trekroner Søfort), posizionata all’ingresso del porto. Una piccola raccomandazione: il tempo cambia molto rapidamente a Copenaghen. Può capitare di partire con un cielo parzialmente soleggiato e di finire ben presto in mezzo ad un temporale, proprio come è successo a me, potete vedere bene dalle foto (se ingrandite questa sotto vedrete i goccioloni d’acqua). Viaggiate sempre con un ombrello od un impermeabile o farete una bella doccia estiva!
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