Continuano i racconti del mio viaggio a Dublino.
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La Cattedrale nazionale della Chiesa protestante d’Irlanda incarna la storia e il patrimonio del popolo irlandese. Eretta nel V secolo nei pressi del pozzo dove San Patrizio battezzava coloro che si convertivano al cristianesimo, si presentava originariamente come una semplice cappella in legno.
Tale rimase fino al 1191, quando l’arcivescovo John Comyn la fece erigere in pietra.
Nel XIII secolo venne ricostruita e assunse l’aspetto odierno.
Negli anni ’60 dell’ottocento Sir Benjamin Guinness ne promosse un intenso restauro.
L’austero interno della Chiesa è costellato da busti, targhe e monumenti commemorativi.
L’importanza della musica nella vita di San Patrizio è celebrata nell’area attorno alla scala a chiocciola che porta ad un antico organo, ancora utilizzato in occasione di cerimonie solenni.
Nel transetto nord è collocata una porta antica con un buco, ricordo di una faida tra i signori di Kildare e di Ormond nel 1492. La conclusione amichevole avvenne proprio tramite il foro, eseguito dal conte di Kildare e dal quale tese la mano in segno di riconciliazione.
A sud della navata centrale è commemorato Jonathan Swift, scrittore e “commentatore” politico nonché Decano della cattedrale dal 1713 al 1745. La sua opera più conosciuta, I viaggi di Gulliver, contiene una satira amara sulle relazioni tra inglesi e irlandesi. Qui riposa, al fianco della sua amata Stella (Esther Johnson).
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