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11 Dublino | Scogliere di Moher e Paesaggio Lunare di Burren

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L’escursione di oggi non è una semplice gita fuori porta ma un vero e proprio “tour de force“, alla scoperta di una parte d’Irlanda, in particolare del suo paesaggio naturale, molto suggestiva ed unica.

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Sveglia all’alba, misera colazione in camera invece che al lauto buffet (ancora chiuso) e subito in strada, per raggiungere il bus, parcheggiato di fronte all’ufficio del turismo, che in 12 ore mi farà attraversare trasversalmente per due volte (andata e ritorno) tutta l’isola. Il costo è di circa 70 euro a persona.

Una vera fatica, soprattutto il ritorno, quando le ore non passano mai, il traffico rallenta la circolazione, il sole passa dai finestrini e la stanchezza si avverte “in tutti i sensi” (!) all’interno del mezzo.

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La città di Limerick, luogo di una brevissima sosta.
È attraversata dal fiume Shannon, sul quale affaccia il King John’s Castle.DSCN9938

 

Una volta elencati i lati negativi possiamo finalmente dedicarci agli spettacolari scenari che ho avuto modo di ammirare.

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La prima tappa sono le Scogliere di Moher, nei pressi del villaggio di Doolin.
È molto suggestivo il contrasto tra l’amenità della verdissima erba, la durezza delle rocce delle pareti verticali e quindi il mare, che si perde nell’orizzonte confondendosi con il cielo.

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Una “scenografia” naturale che è stata anche utilizzata per il film “Harry Potter e il Principe mezzosangue” nella scena della grotta dell’Horcrux.

Nei pressi del sentiero principale e del “centro visitatori” si trovano percorsi che entrano in proprietà private e che passano molto vicino al precipizio. Anche se numerosi cartelli ne segnalano la pericolosità , mi è capitato di vederli percorrere da qualche spericolato. C’è anche una grande roccia piatta, nelle cartoline o in qualche libro “datato” è calpestata dai turisti che sdraiandosi e sporgendo la testa sfidano le vertigini, oggi chiusa per ovvi motivi di sicurezza.

 

Dopo una sosta di circa un ora e mezza si riparte verso un punto ristoro nelle vicinanze.

 

A “pancia piena” si raggiunge la seconda tappa, Burren, conosciuta per un vasto tavolato calcareo a ridosso del mare soprannominato paesaggio lunare.

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Gradualmente il verde dei prati scompare per lasciare spazio al grigio chiaro delle rocce.
È veramente emozionante, forse ancora di più di Moher dal momento che vivendo a 5 min dalle “5 Terre” sono più abituato a scorgere questi panorami a picco sul mare.

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Le fotografie parlano da sole… è un luogo aspro, arido, un deserto di rocce, uno scenario irreale, unico nel suo genere.

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Dopo una sosta di circa un’ora si riparte, direzione Dublino.
Come già detto è stata una giornata veramente stancante e interminabile, passata per la maggior parte all’interno del bus. Non mi sentirei di ripetere l’esperienza e non mi sento nemmeno di consigliarvela così come l’ho fatta io. I luoghi sono sicuramente da visitare, preferibilmente pernottando una notte sulla costa ovest!

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10 Dublino | Phoenix Park e Dublin Zoo

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Lasciamo momentaneamente l’architettura cittadina per raggiungere un’immensa area verde a nord-ovest del centro urbano, il Phoenix Park, le cui origini risalgono al 1662.
Con i suoi 700 ettari ed un muro lungo 11 km che lo circoscrive, è il parco cittadino più grande d’Europa.
28 ettari di questa distesa verde sono occupati da una delle attrazioni per famiglie più visitate d’Irlanda, lo Zoo.


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La porzione di parco che ho avuto modo di visitare e che porta all’ingresso del giardino zoologico, è in tipico stile inglese, molto curata e ben tenuta. Il Wellington Testimonial è un obelisco di 63 m dedicato al duca da cui prende il nome. Nel parco si trovano anche la Phoenix Column, coronata da una statua che ritrae la mitica fenice e la Papal Cross, una croce in acciaio di 27 m.


Inaugurato nel 1830 (uno dei più antichi dopo Vienna, Londra e Parigi) il Dublin Zoo ospita oltre 400 esemplari e collabora con altri zoo in tutto il mondo per la conservazione delle specie in via di estinzione.


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È adatto soprattutto a chi ha dei bambini.
Colpiscono certe espressioni degli animali, specialmente di quelli che più ci somigliano.
Penso che senza troppe parole dai loro profondi sguardi si percepisca lo stato d’animo.


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Nella sua lunga storia lo Zoo ha subito modifiche ed espansioni, per ultima la creazione dell’area africana che con i suoi 13 ettari ha praticamente raddoppiato le dimensioni del parco.

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Molto simpatica, soprattutto per chi ha dei bambini, l’area Family Farm dove è possibile interagire con gli animali della fattoria: mucche, maiali, cavalli, conigli, capre, cani e gatti.

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C’è anche un divertente trenino, il Nakuru Safari Train, che tutti i giorni, in estate, permette una riposante visita della grande area savana.

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Un piccolo consiglio, se volete raggiungere lo Zoo a piedi preparatevi a percorrere, come il sottoscritto, circa 3,5 km da O’ Connel Street. Il tragitto costeggia le sponde del fiume Liffey, spostandosi poi all’interno del Phoenix Park. Potete comunque raggiungerlo in bus oppure con la linea metropolitana LUAS (15 minuti a piedi dalla fermata Heuston Station).

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08 Dublino | The Old Jameson Distillery

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Il whiskey Jameson è conosciuto in tutto il mondo.
Le sue radici nascono nella piccola distilleria situata a Bow Street, nella zona di Smithfield, fondata nel 1870 e attiva fino al 1971.
Sono in molti a  sostenere che gli irlandesi siano stati i primi a produrre whiskey e alcuni credono perfino che sia stato San Patrizio ad introdurre l’arte della distillazione in Irlanda.

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L’edificio restaurato che oggi ospita la mostra faceva proprio parte della storica distilleria. Già dall’atrio d’ingresso si percepisce l’importante opera di ristrutturazione subita. Gli elementi “storici” del costruito si fondono in un’atmosfera moderna, caratterizzata da elementi in vetro e acciaio, oggetti di design e numerosi schermi televisivi.

La visita è possibile solo in tour guidati, con inizio ogni 20 min circa ed esclusivamente in lingua inglese. La durata complessiva è di circa 45 min.

Si inizia con un video storico introduttivo, istruttivo ma palesemente commerciale.
Si prosegue nelle varie stanze dove vengono illustrate le diverse fasi della produzione:
la conservazione dell’orzo nel granaio, la maltazione, la macinatura, l’ammostamento, la fermentazione, la distillazione, la maturazione la miscelazione ed infine il riempimento delle botti.

Le guide ci tengono a sottolineare il diverso procedimento di essiccazione dell’orzo usato per il whiskey irlandese (tramite aria secca e pulita) rispetto al whisky (senza la “e”) scozzese (affumicato con il fumo di torba, un deposito composto da resti vegetali impregnati d’acqua). Il risultato è, a loro avviso, una bevanda dal gusto più morbido. Un diverso sapore che i visitatori (volontari, scelti all’inizio del tour) avranno modo di verificare di persona nel bar dedicato alla degustazione, ricevendo anche un simpatico attestato finale di perfetto assaggiatore!
Nel costo del biglietto è compresa la degustazione di un bicchiere di whisky secco o di Gin-Tonic.

 

Tiriamo le somme.
Penso sia importante non avere troppe aspettative.
Non è una visita ad una distilleria “operativa” bensì una spiegazione del processo di produzione del whiskey, allestita all’interno di un edificio dove un tempo veniva prodotto il distillato, arricchita da qualche elemento storico e molte riproduzioni.
Analogamente per la Guinnes Storehouse, fortemente commerciale, un luogo da visitare ma non aspettatevi di entrare negli effettivi locali di produzione della birra.
Ritengo inoltre che il costo del biglietto d’ingresso sia eccessivo.

Se dovessi scegliere tra la Jameson Distillery e la Guinnes Storehouse propenderei per quest’ultima… se non altro per lo skybar e la visita a 360° sulla città.
Mi aspetto di ricevere i vostri commenti… voi quale avete preferito?

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06 Dublino | Dublinia e Christ Church Cathedral

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Il museo Dublinia, situato in centro città, è ricavato all’interno della neogotica Synod Hall (Casa Sinodale), collegata alla Christ Church Cathedral da un ponte coperto. Continua a leggere 06 Dublino | Dublinia e Christ Church Cathedral