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08 Copenaghen | Amalienborg e Kastellet

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Il Palazzo reale di Amalienborg (costituito da quattro palazzine in stile rococò che racchiudono una piazza ottagonale) e la Chiesa di marmo (Marmorkirken) furono commissionati a metà del ‘700 da Federico V per formare il nuovo quartiere di Frederiksstaden. Il progettista del Palazzo è l’architetto di corte Nicolai Eigtved.
Giornalmente, a mezzogiorno, vi ha luogo la cerimonia del cambio della guardia.
Al centro della piazza si erge il monumento equestre di Federico V realizzato dallo scultore francese Jacques-François-Joseph Saly.

Percorrendo la passeggiata a mare (langelinie) verso gli impianti portuali si incontrano, tra l’altro, navi ormeggiate (anche da crociera) la maestosa fontana di Gefion, la celebre Sirenetta e sulla sponda opposta l’imponente Teatro dell’opera.

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Fontana di Gefion

Kastellet è un’antica fortificazione militare che costeggia il percorso lungomare.
Il complesso a pianta pentagonale e bastioni circondati da doppio fossato, anche se parzialmente demolito alla fine dell’ottocento per far posto alla ferrovia e alle banchine, conserva molti edifici originali, disposti ordinatamente e dalle caratteristiche facciate rosse.

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Complici la giornata di sole, il camminamento che segue l’antico percorso di ronda (Smedelinien), un mulino a vento del 1850, i contrafforti erbosi ben curati ed i fossati a contrasto con le ciminiere e le pale eoliche all’orizzonte ma soprattutto la tranquillità ed il silenzio del luogo, questa parte di città risulta molto piacevole e rilassante, ideale per riposarsi ed immergersi nel paesaggio.

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05 Copenaghen – Giardini di Tivoli e Danish Architecture Centre

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I Giardini di Tivoli sono compresi tra la stazione ferroviaria e il Municipio. Fondati nel 1843 da Georg Carstensen, un imprenditore che ottenne dal Re Cristiano VIII l’uso del terreno al tempo appena fuori dal centro urbano, riscossero un successo immediato e in breve tempo divennero un’istituzione cittadina. Tivoli riesce ancora oggi ad essere una delle attrattive più visitate di Copenaghen, merito della continua ricerca di modernizzazione sia dal punto di vista del divertimento (attrazioni) che dell’intrattenimento e dei servizi (ristoranti e spettacoli).

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http://www.tivoli.dk/en/

Nonostante il “mondo” esterno al parco sia cambiato (è circondato da strade molto trafficate e la città lo ha ampiamente inglobato), lo stile e la tradizione che si respirano all’interno sono rimasti invariati. Bellissimi i giardini fioriti, il laghetto, le costruzioni dell’epoca in vari stili, specialmente orientali; molti gli spettacoli musicali e le rappresentazioni teatrali, scenografici i giochi pirotecnici. La magia del Parco si respira specialmente la sera quando alberi e fabbricati sono punteggiati da una caratteristica illuminazione.

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All’interno dei giardini c’è anche un albergo, il Nimb hotel, in stile moresco e con particolari fontane all’esterno. Il parco è aperto da Aprile a Settembre, sicuramente da visitare, forse complessivamente un pò caro, dipende dal grado di divertimento! La modalità di pagamento infatti è come al Luna Park, con la sola differenza che oltre alle attrazioni, si paga anche l’ingresso. Personalmente preferisco come avviene nei parchi nostrani o nelle internazionali Disneyland, dove il solo biglietto d’ingresso, sicuramente più costoso, dà libero accesso a tutte le attrazioni. Gardaland ad esempio costa 37,50 euro ma offre più di 30 attrazioni gratuite. I giardini di Tivoli costano 13 euro (95 DKK) ed ogni attrazione dai 3 ai 6 euro circa, basta farne 5/6 che si sfora subito!!!

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La facciata del Nimb hotel

Nel 2005 ho avuto modo di visitare la mostra Dream of Tower all’interno del Danish Architecture Centre.

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L’esposizione è organizzata intorno a tre temi: prima una panoramica storica di sogni e visioni, con plastici in scala dei millenari tentativi dell’uomo di spingersi verso il cielo con le proprie costruzioni, quindi un’esperienza emotiva dello skyline della città moderna ed infine l’esperienza fisica di essere all’interno di un grattacielo.

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Al di là della bellezza dei plastici, realizzati tutti alla stessa scala, è sicuramente interessante vederli affiancati, per rendersi immediatamente conto delle differenti altezze e forme. La Millennium Tower progettata da Foster, è immensa se paragonata al vicino Campanile di Piazza San Marco a Venezia ma anche rispetto all’Empire State Building di NYC… il modello era persino molto più alto di me!

Una parte finale della mostra è dedicata all’ingegneria e alle tecnologie costruttive, dall’invenzione dell’ascensore, alla sicurezza, al consumo di energia e alla climatizzazione interna.

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Millennium Tower (h. 840 m), arch. Sir Norman Foster.

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04 Copenaghen – Christiania

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Una delle mete più visitate di Copenaghen è la controversa Christiania, inserita all’interno del centro urbano ma allo stesso tempo “città libera”. Nasce nel 1971 quando la zona militare abbandonata nel quartiere di Christianshavn viene occupata abusivamente dagli hippies per dare vita ad una società autogestita dal peace&love, nella quale ogni individuo si senta responsabile del benessere della comunità intera.

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Un quartiere parzialmente autogovernato con un proprio inno (Non potete ucciderci), la propria bandiera (tre sfere gialle su sfondo rosso) e la propria valuta. Qui le decisioni politiche vengono prese in “incontri di zona”, la proprietà è collettiva, le auto non circolano, non sono ammesse violenza, armi e droghe pesanti.

La mia visita ha inizio lungo le sponde del canale (lago). Sono rimasto subito piacevolmente colpito dal luogo: bellissime passeggiate con vista scenografica tra uccelli selvatici e natura verdeggiante, luogo dove attualmente si sono trasferiti registi, scrittori e liberi professionisti. Le abitazioni in legno e lamiera, immerse nella natura, sono veramente caratteristiche e presentano elementi architettonici e decorativi particolari e originali. Una posizione “invidiabile”, così vicina ai servizi della città e allo stesso tempo così a contatto con l’ambiente.

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Con il tempo il quartiere è diventato un esperimento sociale di grande interesse, ma non ha mai incontrato le simpatie dello Stato, che ne ha tentato più volte lo sgombero, senza successo. La polizia può entrare solo con un permesso speciale! All’interno sembra sia tollerato unicamente l’uso delle droghe leggere.

È molto importante seguire le regole e i divieti della zona: oltre a quelli già citati sopra, non è possibile correre, parlare al cellulare ed in particolare non è consentito scattare fotografie o realizzare video. Visitare questo miscuglio di magazzini, baracche, case, murales colorati e sculture all’aperto è sicuramente un’esperienza da provare, anche solo per trarne un giudizio. Sinceramente, il mio è negativo.

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Ho tanto apprezzato la zona del lago quanto poco quella del “cuore” del quartiere (per i motivi di cui sopra, non fotografato). Ho trovato edifici fatiscenti, disordine, sporcizia e persone non troppo raccomandabili, almeno all’apparenza! Non mi sono soffermato e ho preferito spostarmi in altre parti della città. Ripeto, è comunque un luogo da visitare anche solo per farsi un’idea dei principi che stanno alla base di questa comunità e per riflettere sullo stile di vita di questi abitanti, specialmente dei loro bambini. Meglio una visita di giorno assieme ai parecchi turisti (sembrerebbe la terza attrazione turistica più visitata della città!).

Dopo quasi mezzo secolo in totale autarchia e con non pochi contenziosi, manifestazioni e scontri anche violenti, si è gradualmente arrivati ad un compromesso con lo Stato: Christiania potrà continuare ad esistere ma in cambio dovrà vendere un po’ della sua anima, 10 milioni di euro per la sua “legalizzazione”. La comunità, ottenendo un prestito dalle banche che dovrà rimborsare con gli affitti e le attività interne, ha infatti acquistato l’intera area con un vantaggioso sconto, stimato di venti volte inferiore a quello di mercato. Un atteggiamento sicuramente lontano dall’ideologia che l’ha creata ma “forzato” dalla necessità di sopravvivere.

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Percorrendo le rive del canale dal lato opposto al nucleo urbanizzato, al confine con Christiania, c’è una simpatica concentrazione di casette prefabbricate. Ognuna ha sul davanti un giardino privato che separa dalla strada. Vale la pena una veloce passeggiata per scoprire i diversi e divertenti stili che distinguono gli immobili. Si passa dal neoclassico (foto sopra) al tirolese, al completamente dipinto!

Sulle siepi una moltitudine di passerotti (foto sotto), così tanti da fare invidia ai più importanti parchi inglesi!

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03 Copenaghen – Palazzo del Municipio, Palazzo di Christiansborg e Rundetårn

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A pochi passi dalla stazione ferroviaria sorge l’imponente Palazzo del Municipio (Københavns Rådhus), situato nell’omonima piazza (Rådhuspladsen) punto di partenza dello Strøget. La sua costruzione, su progetto dell’architetto Martin Nyrop, fu portata a termine nel 1905. La tipica facciata in mattoni rossi combina lo stile dei palazzi italiani (in particolare toscani) con elementi dell’architettura medievale danese. La torre dell’orologio è alta 105 metri.

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La torre dell’orologio vista dal cortile interno.

Vale sicuramente una visita, anche perchè l’ingresso è gratuito! (ad eccezione della torre). Le parte più caratteristica è l’ampio salone principale a forma rettangolare, con decorazioni in stile italiano, copertura vetrata sul quale affacciano i ballatoi distributivi ai vari livelli. Il cortile interno è molto curato e permette di avere una visione ravvicinata della torre.

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Salone principale.

Il Palazzo di Christiansborg , sede del Parlamento, della Corte Suprema, del Governo e delle sale di rappresentanza della Corte danese, sorge sulla piccola isola di Slotsholmen (che significa Isola del Castello), nel porto. Eretto sulle rovine dell’antica fortezza di Copenaghen (XII secolo) è stato più volte demolito, ricostruito e restaurato. L’attuale aspetto risale ai primi anni del Novecento, ma i suoi sotterranei, ancora oggi, permettono di visitare le rovine dei precedenti edifici di epoca medioevale.

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La Torre Circolare di Copenaghen, Rundetårn, è uno tra i più antichi osservatori astronomici in Europa, funzionante dal 1642. L’edificio è situato al centro della città e si contraddistingue per la sua forma rotonda e non molto slanciata. Sulla facciata, in alto, si trova un’iscrizione dorata, raffigurante un rebus, il cui bozzetto originale fu eseguito da Re Cristiano IV in persona. Il significato può essere così interpretato: Che il Signore, la corretta Dottrina e la Giustizia penetrino nel cuore del sovrano Cristiano IV, 1642.
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Esterno della torre, in alto a destra l’iscrizione dorata del rebus.

Il percorso per accedere alla piattaforma panoramica è veramente particolare. Si passa per una rampa elicoidale unica nel suo genere, che si snoda per 209 metri e compie 7,5 giri intorno al pilastro centrale, internamente vuoto. Una salita “comoda”, ariosa e luminosa.

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La torre non è molto alta, sono circa 35 metri, ma dalla terrazza si gode una caratterisitca vista a 360° sulla città, con i suoi colori predominanti verde (il rame ossidato) e rosso (i mattoni delle facciate). In lontananza si scorgono il Ponte di Øresund, di collegamento con la Svezia e molte pale eloiche (come già descritto nella prima parte, la popolazione danese presta particolare attenzione a ecologia e risparmio energetico).

Lungo il perimetro della piattaforma, tra l’altro decorata con una raffinata cancellata in ferro battuto risalente al 1643, sono disposte illustrazioni che aiutano il visitatore a distinguere i vari punti di interesse all’interno del panorama cittadino. Li riporto nella galleria fotografica seguente.

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