Mi scrive M.M., proprietaria di un’abitazione che “da un’anno e mezzo è stata messa a soqquadro x essere ristrutturata ed ora è solo un cantiere fermo!”
Potrebbe venderla ma a questa casa non vuole rinunciare.
L’immobile, situato in un contesto antico della città, è sviluppato su due piani, organizzato al contrario di come normalmente accade: con la zona giorno al piano di sopra (peraltro mansardato).
L’intenzione iniziale della ristrutturazione era quello di invertire le funzioni, spostando la zona notte al piano superiore.
Le cose sono cambiate.
Il dubbio è quello di capire se procedere con il progetto iniziale oppure se sviluppare solo il piano di sotto, lasciando in mansarda una sola stanza da letto con un bagno per le pause studio del figlio.
Chiede inoltre se è preferibile dare una nuova collocazione alla scala.
L’abitazione al momento è così distribuita:
si accede in un ampio ingresso con a sinistra la scala di collegamento al piano superiore mansardato (B) e sulla destra un locale bagno (A). Nel sottoscala è ricavato un ripostiglio (C). Un corridoio distributivo ad “L” (D) conduce ad un ulteriore ripostiglio dalla forma triangolare (E) e ad un ampio disimpegno (F) dal quale si raggiungono le due camere dal letto (G, H), una delle quali dotata di una piccola cabina armadio (I).
Il piano mansardato, come visibile dalla sezione soprastante, è utilizzabile prevalentemente nella parte centrale ed è illuminato da alcune piccole finestre laterali e da velux. Comprende una cucina (K), una lavanderia (L), una zona living (M) ed una pranzo (N) in successione.
La soluzione di progetto che propongo è quella di spostare l’intera abitazione al piano sottostante e di lasciare la mansarda al figlio. Il progetto di invertire le funzioni è d’altronde già stato precedentemente studiato ed è quello che ha portato all’inizio del cantiere.
La nuova distribuzione comporta modifiche alla muratura, in certi casi anche portante. È doveroso e necessario affidarsi ad un tecnico abilitato per una valutazione preventiva sulla fattibilità dell’opera, per la progettazione ed i calcoli statici e per la richiesta dei permessi agli enti di competenza.
Ho preferito non spostare la scala interna dal momento che mi sembra già ben posizionata per permettere un buon utilizzo degli spazi, specialmente al piano mansardato. Ho piuttosto preferito alleggerirla con una struttura in acciaio e legno costituita dalle sole pedate.
All’ingresso (1) ho lasciato un piccolo bagno di servizio (2), utile per gli ospiti. Il piccolo locale accessorio deve necessariamente essere separato dalla zona pranzo (4) in quanto, per norme le norme igieniche, non può comunicarvi direttamente. Ho pertanto lasciato un piccolo disimpegno (1) tramite una schermatura vetrata a tutta altezza (3) che prosegue nella scala come parapetto. Quest’ultimo, alto circa 1 metro garantisce l’aerazione del locale. Al posto del lungo corridoio (D) ho inserito dei ripiani in muratura utili come libreria o portaoggetti (5). L’allargamento di un varco già esistente (anche se precedentemente murato) conduce alla zona divani (6). La cucina (7), che si trova in posizione baricentrica rispetto alle due zone del living, è costituita da un ampio piano di lavoro e da una comoda penisola (8). Dalla cucina si raggiungono un ripostiglio (9) ed una lavanderia (10). La zona notte, accessibile dal living (11), è costituita da un disimpegno con libreria (12) che distribuisce un bagno (13) con un grande piatto doccia ed una camera da letto (14) con cabina armadi (16).
Per ovviare al problema della parete storta dietro al letto matrimoniale, ho pensato ad un muretto, alto circa 120 cm, utile come portaoggetti / comodino ma anche come testiera.
Nei contesti antichi non mi dispiace l’utilizzo della resina per il pavimento, preferibilmente previa realizzazione di un nuovo massetto, perfettamente asciutto, piano e senza imperfezioni per ridurre il rischio di eventuali rotture o crepe dovute al movimento del supporto a cui si ancora. In questa situazione ho pensato ad un colore sui toni del rosso bordeaux trattato a lucido.
Le porte della cucina e del disimpegno della zona notte sono pensate in vetro specchiante. Le rimanenti possono essere bianche, ad eccezione di quella del piccolo bagno all’ingresso che preferisco invisibile a filo muro.
Le zone si differenziano per l’altezza: 2,40 m nell’ingresso (1), 2,85 m nella zona pranzo (4) e tutta altezza (3,30 m) nella zona divani (6).
A seguire un video del living.
La mansarda risulta già ben distribuita. L’unico intervento che consiglio è quello di allargare il bagno, per ricavare un disimpegno, anche in questo caso obbligatorio, con doccia e lavabo. Il pavimento può essere realizzato in parquet con la solita essenza delle pedate della scala.
Rimango in attesa dei vostri commenti
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