Il “Piscio di Pracchiola” è una delle cascate più suggestive dell’Alta Lunigiana, un tesoro nascosto che, come i Bozzi delle Fate, mette di fronte a una natura che sorprende e incanta.
Con i suoi 30 metri di dislivello, fa da sfondo a uno scenario pittoresco di bozzi, rocce e cascatelle, rifugio ideale dalla calura estiva e interessante alternativa alle spiagge.
Situato a circa 700 metri s.l.m., quasi alle sorgenti del fiume Magra, si raggiunge facilmente, salendo da Pontremoli lungo la Statale della Cisa e quindi imboccando la Provinciale 42, in direzione Passo del Cirone.
Lascio la macchina a Pracchiola, riempio la borraccia con l’acqua fresca delle fontane e mi incammino lungo il sentiero lastricato che costeggia il borgo, nella direzione del campanile. I fabbricati sono per la maggior parte abitati e ben conservati, mi lascio trasportare dal loro continuo susseguirsi, osservo portali in pietra di pregio e attraverso caratteristici passaggi voltati, in un’alternanza di luci e ombre. Raggiungo quindi la Chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria Assunta, edificata intorno al XIII secolo.
Uscito dal paese, il percorso continua lungo una strada sterrata, gira quindi a sinistra in uno stretto sentiero, adeguatamente segnalato da segni di colore bianco, attraverso boschi di castagni e cerri. Il suono dell’acqua, che scorre più a valle, accompagna la camminata e allevia, in qualche modo, la fatica. La passeggiata non è particolarmente impegnativa (consiglio ovviamente di indossare scarpe adatte per il trekking), presenta solo maggiori difficoltà in corrispondenza di alcune parti franate e nell’attraversamento di piccoli rigagnoli che confluiscono ad alimentare il Magra.
In circa 20 minuti raggiungo il letto del fiume e lo risalgo per poche decine di metri fino a scorgere, finalmente, la cascata. Mi siedo su un scoglio sulla riva, immergo i piedi nell’acqua gelata e mi perdo ad osservare, come incantato, lo spettacolare contesto che mi avvolge: sul davanti la ruvidità di un muro di roccia d’arenaria, in basso i colori cristallini dell’acqua, sui lati il verde di una natura rigogliosa e, talvolta, l’arcobaleno che i raggi solari formano tra gli spruzzi rinfrescanti dell’acqua.
Verso le 18:00 l’ombra comincia a coprire la cascata, comincio quindi a prepararmi per riprendere il sentiero di ritorno verso il borgo di Pracchiola, soddisfatto per la bella giornata trascorsa.
Ho visitato il “Piscio di Pracchiola” domenica 12 Luglio 2020.
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