Mi scrive Francesca, in procinto di ristrutturare un appartamento di proprietà situato al piano terra di un palazzo degli inizi degli anni ’80.
In merito al bagno ha optato per un rifacimento totale, sostituendo la vasca con una doccia e posizionando una nuova pavimentazione e nuovi rivestimenti murari.Vorrebbe sostituire, per una questione estetica, tutta la pavimentazione della casa, senza rifare gli impianti che (per ora) sono ancora “a posto”, posando il nuovo rivestimento sopra quello esistente.
È indecisa su cosa scegliere… “piastrelle? Laminato e piastrelle ad incastro senza colla? E se ballano? Ma soprattutto quali mi daranno meno problemi se tra qualche anno (spero tantissimi) succedesse qualcosa ad un tubo? Come si procede in questi casi?”
Aggiunge inoltre che “porte e porte-finestre non sono un problema” in relazione ad un modesto alzarsi della quota del pavimento a seguito della nuova posa.
Non è facile rispondere perché la scelta dipenderà dai gusti personali e soprattutto da quanto si è disposti a spendere.
Posso comunque presentare qualche alternativa, analizzando i pro e contro delle diverse tipologie di pavimentazione.
In tutti i casi il piano di posa dovrà essere ben pulito, asciutto e soprattutto regolare.
Comincio con la mia personale esperienza.
Quando ho comprato casa, in un appartamento della metà degli anni ’70, anche se ho rifatto tutti gli impianti, ho scelto di posizionare la nuova pavimentazione sopra quella esistente.
Ho preferito un parquet in listoni di rovere chiaro effetto “naturale” posato con colla.
Lo spessore del singolo elemento è di circa 2 cm. Ho sostituito tutte le porte interne e quella d’ingresso. Ho invece mantenuto tutti gli infissi esterni, segando nella parte bassa le porte-finestre in legno.
Il pavimento non è calpestabile appena posato, si dovranno attendere due giorni circa per fare asciugare la colla. Andrà quindi effettuato il trattamento di finitura prescelto.
A distanza di 5 anni e nonostante i numerosi “segni” dell’uso (e due bambini che giocano sempre sul pavimento) rimango comunque soddisfatto della mia scelta.
Esempi di pavimenti “famosi” in parquet:
Chiara Tonelli
Simone Rugiati
Enrique Balbontin
Paolo Stella
La seconda alternativa è quella del grès (o pietra) posato con collante.
Il procedimento di posa è simile a quello del parquet, così come si equivalgono le problematiche sul taglio dei serramenti ed i tempi di attesa per essere praticabile.
Le tipologie e le forme degli elementi, il loro spessore ed il prezzo sono decisamente variabili.
Esempi di pavimenti “famosi” in ceramica/pietra:
Rabarama
Francesco Baccini
Gianna Tani
Carolyn Smith
Nella scelta tra parquet e grès influiscono molto i gusti personali: da un lato una superficie più “calda” e più “vissuta”, dall’altro un pavimento più “freddo” ma “resistente”.
Una terza alternativa potrebbe essere la resina.
È un materiale molto utilizzato perchè permette di avere una superficie monolitica, senza fughe e, dato lo spessore di pochi millimetri, non comporta il taglio di porte e finestre. Le lavorazioni sono molteplici, anche personalizzabili.
Nel contempo è però necessario valutare correttamente l’adesione delle piastrelle esistenti al sottofondo (e nel caso effettuare un trattamento adeguato prima della messa in opera della resina) al fine di evitare crepe o fessure dovute a movimenti di assestamento o dilatazioni significative.
Esempi di pavimenti “famosi” in resina:
Nicola Santini
Matteo Tagliariol
Gué Pequeno
Ho tenuto per ultimi i pavimenti in laminato o grès senza colla.
Qualità estetica e comportamento statico di queste tipologie (non incollate al sottofondo ma solamente appoggiate su un materassino fonoassorbente) sono decisamente migliorati. A loro vantaggio anche la facilità di posa ed il fatto di essere subito calpestabili.
Il laminato racchiude il “calore” di un pavimento in legno ed una resistenza maggiore a graffi e ad urti ma onestamente lo utilizzerei come ultima alternativa per un’abitazione. Lo stesso per l’opzione in grès.
Se il piano di posa non è perfettamente regolare si possono infatti presentare più facilmente, rispetto ai pavimenti posati con colla, sgradevoli cigolii e scorrimenti tra i listoni.
Li considero invece buone soluzioni per uffici o attività commerciali, anche perchè facilmente rimovibili e riposizionabili in altri locali.
In tutti i casi presentati, anche i più semplici, è comunque necessario rivolgersi ad una monodopera qualificata al fine di evitare l’insorgere di situazioni sgradevoli dovute ad una posa non corretta.
In merito alla fornitura, per qualsiasi materiale, conviene sempre ordinare una quantità maggiore di pezzi (stimata circa in un 10% ma varia in relazione alle dimensioni del singolo elemento) da tenere come scorta in caso di necessità.
Nel caso di rottura di un tubo a pavimento (pregando che non succeda mai!) è sicuramente necessario rimuovere la pavimentazione, in questo caso due strati.
Non è sempre immediato localizzare una perdita, pertanto non è facile quantificare la superficie di pavimentazione da rimuovere (se possibile recuperare) e successivamente sostituire. Potrebbe anche essere necessario abbandonare la vecchia tubazione e realizzarne una ex novo con un diverso percorso.
L’unica speranza è quella che i tubi siano di buona qualità e non si deteriorino.
Ovviamente l’utilizzo di un pavimento senza colla in questo caso sarebbe funzionale in quanto rimovibile e, una volta effettuata la riparazione e risistemato il piano di posa, subito riposizionabile.
Un ultimo aspetto da non sottovalutare è quello di fare in modo che pavimento del bagno e delle altre stanze siano complanari, senza dover utilizzare antiestetici giunti di raccordo, funzionali nel caso di ristrutturazioni parziali, da evitare se si rinnova l’intera pavimentazione dell’appartamento.
Se il bagno sarà completamente ristrutturato, si dovrà calcolare un’altezza del massetto tale che, una volta posata la piastrella, renda la superficie complanare a quella del resto della casa.
PER APPROFONDIRE:
Pavimento in resina
Approfondimento – Pavimento in resina – NEW
Pavimento in laminato senza colla
Pavimento in gres senza colla
Nuova posa su pavimento esistente con riscaldamento a pavimento
Rimango in attesa dei vostri commenti e delle vostre esperienze personali!
Ho posato un pavimento in gres porcellanato sopra uno esistente ormai 25 anni fa… nessun particolare problema, solo piccoli movimenti in altezza di alcune piastrelle percepibili non a vista ma camminandoci sopra.
Info: vivo da due anni in una casa nuovissima. Domanda c’è impianto a pavimento, l’unico errore fatto è la posa di un pavimento a scacchi blu e bianco in ceramica, sono sfastidiata xke’ devo lavarlo in continuazione…ora vorrei sapere posso incollare un uovo pavimento visto che c’è impianto a pavimento?
Incollare un nuovo pavimento sopra ad uno esistente comporta, qualora l’operazione sia possibile da un punto di vista statico, la sovrapposizione un ulteriore strato tra la fonte di calore e l’ambiente da scaldare. Il flusso termico avverrà quindi con maggiore difficoltà a causa dell’aggiunta di una ulteriore restistenza termica, le cui specifiche varieranno in base al materiale.
https://architettoconsiglia.com/2016/02/27/nuova-posa-su-pavimento-esistente-con-riscaldamento-a-pavimento/
Articolo molto interessante, grazie per i consigli!
Salve, vorrei sapere se è vero che, in caso di posa nuovo pavimento in gres su preesistente, siano da preferire piastrelle non rettificate.
Mi è stato riferito che eventuali disomogeneità del vecchio pavimento potrebbero non essere completamente superate con l’utilizzo di una malta autolivellante. Quindi gli angoli vivi del rettificato (su grandi formati 15×120) potrebbero accentuare eventuali anomalie.
Grazie
Salve vorrei sapere come fare con le.porte , dal momento che aggiungo uno strato ulteriore di pavimento..grazie
Salve, vorrei sovrapporre un pavimento su un altro già preesistente in graniglia(ristrutturazione 10 anni fa) in quanto troppo delicato e non perfettamente regolare. Cosa mi consiglia per poterlo pulire con facilità senza incorrere nel rischio di macchiarlo, come è già successo?
Grazie,
Guido.